Archivio mensile:marzo 2020
Riflessioni o dubbi in un sabato di quarantena
In questi giorni di quarantena, alcuni argomenti sono ricorrenti. La Didattica a Distanza è uno di quelli perché coinvolge i minori, le loro famiglie ed il corpo docenti. Personalmente utilizzo gli strumenti per questa forma di insegnamento da diverso tempo, ma ciò per rendere le attività maggiormente inclusive (mixando le attività in presenza con quelle a distanza).
Esprimendo il proprio piccolo parere, ritengo si debba mettere in primis il periodo in cui si vive ed è questo: Quarantena dettata dal Covid19.
In questo momento la vita è cambiata per tutti noi, compresi i minori che sono i soggetti primari in questa discussione. La didattica serve per dare una formazione ai giovani cittadini che, per cause attuali, sono sottoposti ad uno stress particolare e non si può presentare un nuovo strumento, in una situazione delicata della vita attendendo risultati positivi ed immediati.
Di contro i suggerimenti che vengono forniti quasi continuamente, consigliano un programma della giornata svolto secondo le necessità del momento; si parla di una sveglia regolare che non alteri i ritmi di prima, di una alimentazione corretta e rispettosa del minor dispendio calorico, di una attività fisica domestica che possa sostituire in qualche modo quella praticata in precedenza, di momenti di svago che possano contrastare il periodo stressante.
Tra questi momenti di svago quello maggiormente preferito è la televisione. In un articolo letto l’altro ieri (il 25 marzo 2020) ho appreso che in questo momento la media fatta sulle famiglie a casa è quella di più di sette ore davanti alla tv; la platea televisiva in questo intervallo di clausura è accresciuta enormemente.
Il Presidente della Rai ha rimarcato che è stata potenziata l’offerta culturale della televisione di Stato, il Direttore di Rai Teche ha annunciato tutti i canti della Divina Commedia in cento giorni, la giornata su Rai 5 è un flusso indistinto di documentari di tutti i generi, dalla musica, all’avventura, al teatro, Rai Scuola ha rivoluzionato i programmi, Rai Storia ha ampliato il palinsesto, Rai tre solo cultura.
Ed allora perché non utilizzare la televisione con strumento a supporto per formare visto che è gradita ed impiegarla per approfondimenti con gli alunni più meritevoli e come supporto a quelli più bisognosi facendo brevi lezioni su quanto programmato?
Le mie sono semplici riflessioni (o dubbi), appare ovvio che non possono essere suggerimenti visto che la libertà di insegnamento è sancita dall’art. 33, comma 1 della Costituzione.
Desidero leggere “A proposito di niente”
“A proposito di niente” è il titolo dell’autobiografia di Woody Allen, in cui il regista si racconta in tutto e per tutto ed espone la sua versione dei fatti (soprattutto sulla controversia con Mia Farrow). È un testo ricco di spunti interessanti per comprendere la personalità di un grande del cinema.
In Italia è edito da la Nave di Teseo, la traduzione è di Alberto Pezzotta e le illustrazioni di copertina (il cui screenshot lo sto utilizzando a corredo del post) sono state affidate a Tullio Pericoli.
Ho un grande desiderio di divorarlo dopo aver letto le recensioni positive ed aver saputo che al momento di stesura del post è primo nella classifica Bestseller di IBS Libri Cinema, musica, tv, spettacolo – Cinema, televisione e radio – Cinema, film – Singoli registi e produttori.
“Il bianco e nero” in edicola
È in edicola oggi il primo volume della collana di volumi inediti dedicati alla fotografa e realizzata da Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport insieme a Canon Academy. Su “Fotografia. Teoria, pratica e tecnica”, questo il nome della collana, vengono analizzate le tecniche fotografiche, con la guida dei docenti Canon; ogni settimana, ciascun volume presenterà un determinato ambito e tecnica fotografica.
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Appunti (o riflessioni) di fotografia – Capitolo 4
Il quarto argomento che affronto sempre in tema di riflessioni personali è “un corso di fotografia serve?”
Il motivo che spinge alla ricerca di un corso di fotografia è sempre lo stesso: migliorare le proprie abilità. Quando si comincia a porsi il dubbio se serve o no, si comincia a documentarsi su internet e si cominciano a trovare dei corsi on line.
Appare ovvio che le risposte che si troveranno saranno sempre positive (sopratutto se nei siti che curano i corsi).
Ecco il motivo per il quale in questi appunti/riflessioni sulla fotografia ho inserito questo argomento.
Personalmente ritengo che i motivi che ci debbono spingere a frequentare un corso sono diversi: per apprendere le basi, per “limare” o eliminare i propri errori, perché il confronto con chi tiene il corso ci permetterà di crescere, per accrescere la propria passione. Se ne potrebbero aggiungere altri, ma visto che si tratta di un post riflessivo, non voglio complicare la vita a chi legge.
I corsi possono essere on line ed in presenza; io non fornisco suggerimenti in merito alla scelta in quanto dipende da tante componenti: il tempo a disposizione, i costi, la timidezza nel porre domande al relatore. Ciò che intendo trattare, invece, è la scelta del livello.
Alcuni, infatti, per presunzione o per eccessiva sicurezza, saltano il corso di base accompagnato da una attenta lettura del libretto di istruzioni della fotocamera. Il corso di base, invece, fornisce quelle nozioni fondamentali per comprendere come utilizzare lo strumento e come realizzare delle immagini che possano definirsi tali.
Chi ha scoperto l’amore per la fotografia, invece, dovrebbe fare un corso avanzato con un docente che spiega come portare il livello del partecipante al corso di fotografia ad uno superiore da quello di iscrizione.
Per concludere e non dilungarmi in queste riflessioni, credo che la partecipazione ad un corso sia necessaria per praticare l’hobby con le giuste soddisfazioni e quindi è necessario scegliere con consapevolezza ed oculatezza il corso di fotografia.
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Un articolo sulla didattica a distanza
Un articolo interessante sulla didattica a distanza è stato scritto da Roberto Sconocchini per Scuola7, settimanale di informazione scolastica edito da Tecnodid.
Ne consiglio una lettura; Andrà tutto bene, ce la faremo.
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Una foto di Vaiana sulla copertina del CD
A molti piacciono gli scatti di Nicola Vaiana; tanti sono riusciti ad apprezzarli nel corso delle mostre alle quali ha partecipato (alcune delle quali personali), altri le ammirano sulla sue pagine social.
Adesso uno dei suoi scatti è finito sulla copertina del sassofonista belga di jazz Pierre Vaiana. L’artista, di chiare origini siciliane, ha studiato musica al Conservatorio di Liegi con Jacques Pelzer e ha ricevuto una borsa di studio per studiare alla Long Island University di New York City, dove ha studiato con Joe Lovano dal 1986 al 1990 e ha conseguito una laurea in arte. Gli ultimi due anni hanno segnato una svolta importante nella vita dell’apprezzato sassofonista in quanto ha trascorso molto tempo in Sicilia, ricevendo una grande fonte di ispirazione ricercando quelle nuove melodie soffiate dall’acqua, dal vento e dalle montagne di Palazzo Adriano (PA).
Il suo ultimo album “Amuri & Spiranza” è stato piacevolmente realizzato con foto di Nicola che aggiunge questo riconoscimento tra i premi vinti. “L’acqua si nni va unni c’è pinnenza, l’amuri unni c’è spiranza“, questa una strofa del brano che da il titolo all’album; chi vuole ascoltarla può andare su questo link.
Quarantena, si cerca sempre il metodo per fotografare
In questo periodo di quarantena si prova a rimanere legati al proprio hobby. C’è chi scatta dal balcone, chi lo fa in casa, chi ne parla per telefono, chi cerca negli archivi qualcosa, chi cerca un’alternativa con i corsi online o con la lettura.
Le foto maggiormente scattate sono fatte a casa e si va dallo “Still life” alla “Food photography“. Quest’ultima sembra la più gradita, l’unico timore è quello che per non perdere il proprio hobby, dopo la quarantena si dovranno comprare cinture per i pantaloni più lunghe o con un maggior numero di fori.
Il collage a corredo del post è stato scattato da Emilia Tracuzzi.
Andrà tutto bene, ce la faremo.
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Dal 27 marzo un master di fotografia
Il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport, in collaborazione con Canon Academy hanno realizzato una collana essenziale per conoscere la basi del linguaggio visivo e mettere insieme il significato di una immagine fotografica.
Il primo volume “Il bianco e nero” sarà in edicola il 27 marzo 2020.
Il mouse non funziona, leggiamo cartaceo
Il mouse mi ha abbandonato. Oggi tornerò al cartaceo con gli occhiali. Dalla cantina ho recuperato due classici di quando ero alle elementari: “Cuore” di Edmondo De Amicis e “I ragazzi della via Pal” di Ferenc Molnar.
Leggerli sarà come fare un salto indietro nel tempo, a quando la “TV dei ragazzi” cominciava alle 18:00 ed il libri ci facevano volare con la fantasia.
Andrà tutto bene, ce la faremo.
Riflessioni tra didattica e psicologia
Fin quando il coronavirus era in Cina eravamo dispiaciuti per ciò che stava accadendo e nel parlavamo per strada, al bar, sul posto di lavoro, però i nostri dialoghi erano pacati, perché come accade quando si parla delle difficoltà altrui, spesso se ne parla giusto per parlarne ed il problema ci tocca poco.
Poi il virus si espande, si comprende la sua pericolosità e la rapida trasmissione e vengono presi i provvedimenti per contrastarne la diffusione. Uno di questi rimedi adottati è stata la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado con la necessità di dover ripensare rapidamente a come fare didattica senza gli alunni in classe.
Giunti a questo punto tutte le scuole si sono catapultate nel mondo della FAD, acronimo di Formazione a Distanza, ed anche se alcune erano già pronte, altre si sono trovate ad improvvisare. In queste difficoltà alcuni colleghi si sono ricordati della mia esperienza in “Blended learning” o apprendimento misto che combina il metodo tradizionale in aula con attività mediata dal computer e del titolo rilasciatomi dal DOL, Politecnico di Milano, il master in tecnologie per la didattica che si svolge interamente a distanza attraverso una piattaforma eLearning asìncrona (Moodle).
È chiaro che l’apprendimento di chi pone le domande per giungere ad una conclusione rapida non è nelle condizioni ideali, considerando che a tutti noi è stata chiesta l’adozione di differenti abitudini, diversi stili di vita rispetto a quelle cui siamo abituati. La quarantena, ma più in generale l’isolamento, è un evento spesso associato a difficili problematiche psicologiche (stress, confusione, rabbia, paura, insonnia e difficoltà di concentrazione). La quarantena può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere psicologico dei cittadini (sia gli adulti che gli adolescenti) ed è per questo che ritengo (ricordate che le mie sono solo riflessioni) che gli insegnanti i quali non pensano di avere la giusta preparazione per la didattica a distanza debbono gestire lo stress e sviluppare la resilienza adottando un atteggiamento costruttivo rimanendo sensibili ed aperti alle opportunità che la vita può concedere in ogni momento.
Ovviamente dopo aver vissuto forti esperienze nell’ultimo periodo, sentivo la necessità di scrivere un post su questo, visto che ho imparato che ogni istante di qualsiasi singolo giorno racchiude qualcosa da scoprire per la quale ci si deve impegnare e goderne i benefici.
L’immagine a corredo del post è stata creata con WordItOut.
Andrà tutto bene, ce la faremo.