Archivio mensile:Maggio 2021
Tributo a Rino Gaetano

Canzoni indimenticabili, ancora oggi attuali, ricche di ideali, di pungente ironia e testi, le cui parole convincono le coscienze alla riflessione.
Lo scorso anno dal balcone cantavano tutti “Ma il cielo è sempre più blu” anche i piccoli che non lo hanno conosciuto e non hanno avuto la possibilità di apprezzarlo.
All’XI edizione del “Rino Gaetano Day” si celebrerà il grande cantautore, in occasione del 40esimo anniversario della sua prematura scomparsa. Ed oltre la musica la solidarietà a sostegno dell’Associazione Mary Poppins Onlus che aiuta le famiglie dei bambini ricoverati nel reparto di oncologia pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma.
Il concerto sarà trasmesso il 2 giugno alle ore 18:30 circa in diretta streaming sulla pagina Facebook “Rino Gaetano Band” e sul loro canale Youtube.
Mantenere il proprio benessere

A volte nelle conversazioni che abbiamo noi sopra i sessanta, manifestiamo qualche dimenticanza e diamo la colpa al trascorrere del tempo. È probabile che questi “vuoti” non siano legati all’età raggiunta, ma è più plausibile che le difficoltà siano state imposte dalla fretta, dalla disattenzione o dalla scarsa motivazione.
Le rimpatriate scolastiche, ad esempio, hanno un maggior valore se fatte in assoluta tranquillità, distanti dalla fretta e dalle difficoltà che turbano le nostre menti.
Una delle cose che dobbiamo continuare a svolgere sono quegli esercizi per mantenere “in forma” il nostro cervello, abbinati ad una costante attività fisica.
È risaputo che la massima espressione della plasticità del cervello si ha nei primi anni di vita, però è indispensabile evitare i peggioramenti legati all’invecchiamento con un costante allenamento finalizzato a contrastare il fisiologico declino.
Uno dei motivi per i quali leggo, oltre al piacere di farlo, e sistemo i vecchi appunti è quello di individuare le parole chiave e i concetti più interessanti e ripassarli mentalmente per fissare i dettagli nella mente.
Riscrivere una sintesi dei miei appunti, eventualmente ampliati dalle conoscenze ottenute nel periodo successivo a quando li ho scritti, mi permette di non allontanare la mia attenzione dall’argomento e di allenare la mia materia grigia.
Con la conclusione delle attività lavorative, inoltre, faccio un buon sonno ristoratore che mi permette la breve passeggiata del mattino.
Non sono cose eccezionali, anche se so che in tanti si lamentano che il tempo non basta mai. Io sto provando così a mantenere il mio benessere al primo posto.
Cibo si, ma con equilibrio e moderazione

Da giorno 1 giugno riapriranno i ristoranti all’aperto, un momento atteso non solo dai ristoratori messi in ginocchio dalla pandemia, ma soprattutto dai consumatori che leggono nel tornare a sedersi per la cena fuori un attimo di ritorno a ciò che in molti hanno definito normalità.
Certamente le restrizioni hanno intaccato una delle abitudini più gradite, tanto che per colmarle in molti si sono dedicati nell’ultimo anno al confronto con i fornelli.
Mangiare è gradevole, ed è una sensazione che ben si presta a foderare uno stato d’animo negativo.
Adesso che i contagi sono diminuiti credo si debba prestare attenzione al recupero psicologico per evitare che il tanto atteso “ritorno alla normalità” possa sfociare in un vero e proprio disturbo alimentare causato dalla nostra ricerca di emozioni positive.
Cibo si, ma con equilibrio e moderazione.
Pierre de Vallombreuse, un fotodocumentarista che seguirò con interesse

Grazie alla mia curiosità, al desiderio di conoscere, dalla copertina di “Terre Sauvage” (magazine che purtroppo non ho letto), attraverso la ricerca su internet, ho avuto modo di apprezzare l’impegno di Pierre de Vallombreuse, il fotografo francese che ha realizzato una raccolta fotografica di 41 popolazioni indigene in 25 anni di viaggi in tutti i continenti, con oltre 130.000 fotografie , rendendo omaggio alla loro diversità.
Pierre de Vallombreuse segue da più di 30 anni la vita di una piccola comunità di etnia Palawan, nel sud delle Filippine. Una volta isolati, The Valley ei suoi abitanti, di cui il fotografo parla la lingua, hanno visto il mondo esterno inserirsi nelle loro vite creando profondi sconvolgimenti.
Sarà un autore da seguire per i suoi scatti e per il suo impegno.
Serenità, mai lasciare il percorso

Come scritto ad inizio anno, l’obiettivo principe è quello di proseguire il viaggio verso la serenità, apprezzando le cose belle della vita.
La serenità a molti appare mascherata dietro stereotipi lavorativi e consumistici tipici del mondo occidentale che ci danno solo un’apparente potere.
Non è necessario partire ed abbandonare tutto per trovarla, è solo indispensabile percorrere senza particolari distrazioni il proprio cammino.
Ho cominciato con i social, che frequento sempre meno, e sono passato al cellulare, spesso “dimenticato” a casa. Mi sono allontanato da quei personaggi che passano il tempo a dire agli altri cosa fare, quando farlo e come farlo, facendo perdere tempo; ho preso le giuste distanze da quelli che giocano “sporco” tramando nell’ombra ed offrendoti un sorriso appena ti incontrano (forse per farti vedere che il nuovo dentifricio sbiancante è efficace) e da quelli che ti assegnano la depressione perché non ti incontrano più e mostrando grande egocentrismo sono preoccupati perché non vedono tuoi aggiornamenti sui social personali.
A me dare spazio alla lettura, ascoltare la musica, sistemare i miei appunti e scrivere di più sul blog mi dà serenità, per tutto il resto … pensateci voi.
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Vlog e strumenti

In un post precedente, stimolato dal vociare di coloro che sostengono la sua morte, ho scritto qualcosa sul blog riportando le mie idee personali.
In questo post mi permetto di dire la mia sui “vlog” che, soprattutto tra gli adolescenti, hanno preso piede.
Il vlog, come propone il suo stesso nome, è un blog sotto forma di video, un diario che marcia grazie alle riprese, spesso dello stesso autore.
La sua struttura, quindi, appare come una periodica narrazione degli eventi che l’autore ha trovato interessanti.
Forse per deformazione professionale mi sento distante da questa forma di prodotto e non sono mai stato particolarmente attratto dal realizzarlo, ho preferito optare per un “canale” su youtube ed inserire i video alla necessità nel mio blog.
Ritengo che un vlog, per essere considerato tale, debba avere alla base un “piano editoriale” realizzato con una mappa mentale capace di indicare le strade da percorrere e gli obiettivi.
Come detto prima, è possibile che sia una deformazione professionale, quindi evito di parlarne.
Tornando all’argomento principe del post è necessario possedere gli strumenti per realizzare il video.
Anche su questo avrei qualcosa da ridire in quanto il prodotto da realizzare dovrebbe essere ben diverso dagli sporadici video che vengono postati dagli adolescenti sui social.
Un elaborato fatto con il proprio smartphone o con il tablet deve possedere una qualità di ripresa e di registrazione audio adeguate per dar vita ad un vlog seguito (o quantomeno gradito).
Anche se non intendo a breve di avviare un vlog, mi documento sui prodotti indirizzati a realizzarlo.
Tra i più interessanti, anche per l’hobby attuale, ho trovato la Sony VLOG ZV-1, un dispositivo compatto dotato di un sensore CMOS da 1” e 20,1 Megapixel, obiettivo zoom 24-70 mm, ed una qualità audio professionale grazie al microfono direzionale a tre capsule ed alla copertura antivento fornita insieme alla fotocamera. A questa fotocamera può essere unito il Sony GP-VPT2BT Shooting Grip Bluetooth con Funzione Telecomando Wireless e Treppiedi.
Ovviamente i miei sono propositi personali, ma il consiglio che desidero fornire in chiusura post è quello di scegliere prodotti di qualità legati all’utilizzo che ne faremo; questo indipendentemente dal desiderio di avviare un vlog.
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Questo libro di Tristan Gooley mi tenta

Nelle mie navigazioni sul web ho trovato un libro che ha stimolato la mia attenzione: “The Secret World of Weather”.
Il libro scritto da Tristan Gooley è un meraviglioso compendio di letture meteorologiche ed approfondimenti rivolto a coloro che amano stare all’aria aperta.
L’autore è uno scrittore, navigatore ed esploratore il quale attraverso i suoi viaggi, insegnando e scrivendo, ha aperto la strada verso la rinascita dell’arte rara di navigazione naturale.
Gooley ha guidato spedizioni in cinque continenti e studiato i metodi dei popoli indigeni in alcune delle regioni più remote della Terra.
Il libro, pubblicato ad aprile in UK, sarà lanciato anche negli USA e, secondo le anticipazioni, da oggi dovrebbe essere sulle teche delle librerie indipendenti (a corredo del post lo screenshot della copertina).
Il volume di 400 pagine è arricchito da 32 fotografie a colori, molte in bianco e nero e splendide illustrazioni dell’artista Neil Gower.
È uno scrigno di indizi che evidenzia le meraviglie che, probabilmente, non sono state mai notate prima. Positive le recensioni lette, sono tentato di comprarlo.
È sempre tempo di blog

Con cadenza periodica si sente dire che il periodo dei blog è finito; questa fase è seguita da suggerimenti per aprirne uno.
Personalmente ho idee differenti da quelle che spesso si diffondono nel web. Credo che dai blog si possano attingere notizie concretamente legate a quello che è l’idea del webmaster (se lo si può definire così) e sono informazioni spontanee.
Io visito con frequenza alcuni blog che riguardano i miei interessi e li trovo piacevoli. Purtroppo in molti sono “criticoni ed esperti” ed elargiscono sentenze in base al loro umore giornaliero.
Per avviare e curare successivamente un blog ci vuole una buona motivazione, così come per tutti gli hobbies è importante dedicare del tempo.
I contenuti debbono rispettare l’indirizzo scelto per il blog è debbono essere di qualità sufficiente. Come scritto prima nel post io visito con ritmo altri blog perché li ritengo affidabili (non faccio elenchi per timore di dimenticarne qualcuno); se ci fossero informazioni di bassa qualità rimuoverei dai preferiti il link. La qualità è da preferire alla quantità e, per intenderci, si possono pubblicare frequentemente dei post, ma solo se rispondono alle caratteristiche di prima e sono di piacevole lettura.
Sono in crescita coloro che ritengono di guadagnare dal blog. È vero, alcuni lo fanno, ma partire con l’idea di guadagnare mi sembra un avvio col piede sbagliato. Io non guadagno, lo faccio solo per il piacere di scrivere e per offrire qualcosa a coloro che vengono a visitare il mio spazio. Spero di poter pubblicare sempre informazioni di livello accettabile ed anche se a volte parlo di libri o riviste non lo faccio per guadagnarci o per fare pubblicità ad un prodotto, solo per esprimere il mio parere e tornare utile a qualcuno dei visitatori.
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Studio, qualche suggerimento di fine anno

Mancano pochi giorni alla fine della scuola. Anche questo, come quello precedente è stato un anno travagliato, tormentato da incertezze e restrizioni causate dalla pandemia e spesso dal mancato rispetto delle regole .
Adesso, sul finire, ma questo ogni anno, molti studenti (fortunatamente non tutti) recitano il “mea culpa” e cercano una soluzione per colmare le carenze, soprattutto in vista degli esami.
Ovviamente non posso dare una soluzione, mi permetto di fornire qualche piccolo suggerimento.
Fermo restando che lo studio va diluito nel tempo per favorire l’apprendimento, suggerisco di non superare le cinque ore di studio provando a chiarire con mappe concettuali e permettersi piccole pause di riposo con un bicchiere d’acqua, una piccola passeggiata tra i muri domestici solo per sgranchire gli arti inferiori e gestire meglio la propria postura.
Il riposo è l’altro suggerimento che ritengo fondamentale, evitando la riduzione delle ore di sonno per “guadagnare” i minuti di televisione o videogioco persi per strada. Un piccolo sacrificio ci permetterà di superare l’ostacolo e quello che non abbiamo fatto lo riserveremo per quando il percorso è ultimato.
Riposare ci aiuterà nell’apprendimento fatto ed in quello del giorno dopo.
Nel corso della fase di studio è importante evitare ogni distrazione come le continue notifiche sul cellulare e le chiamate inattese.
Il piano di studio dovrebbe partire dagli argomenti più difficili o pesanti in modo da avere subito a disposizione energia e lucidità. Svolto questo ci sarà una motivazione maggiore nel completare quanto programmato per la sessione.