Pensiamo positivo

Da pensionato ho un tempo maggiore per leggere; certo non leggo di più, ma posso farlo con maggiore piacere ed attenzione.
Ieri ho letto con piacere sul “Corriere della sera” l’articolo di Andrea Segré “Sul cibo sprecato, italiani virtuosi …” (ieri in edicola).
In questo periodo in cui le notizie sulla pandemia si alternano e le persone continuano a lamentare l’impossibilità di socializzare, si rischia di rimanere schiacciati tra ciò che si legge (e qui dovremmo chiederci se i lettori prestano attenzione a quello che leggono) ed i timori personali.
Sono certo che se fossi rimasto in servizio avrei sicuramente parlato di questa novità introdotta dalla pandemia che ci ha spinti ad una maggiore attenzione agli sprechi alimentari ed alla rivalutazione del tempo impiegato in cucina.
Rivalutare la riduzione di spreco di alimenti che originano costi economici e problemi ambientali è un argomento al quale saremmo dovuti giungere prima della pandemia, così come la maggiore attenzione ai prodotti stagionali a Km zero che stavano per essere banditi dalla nostra alimentazione e ci stavano allontanando dalla nostra cultura e dalla tradizione enogastronomica delle nostre terre.
Anche se è difficile rinunciare alla socializzazione (ma esistono strumenti con il telefono che ci mettono in contatto con il mondo intero), proviamo a pensare positivo ed a coltivare ciò che di buono siamo stati spinti a fare.
Pubblicato il febbraio 24, 2022 su ambiente, psicologia, scienze. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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