Alla ricerca dell’anno felice?

Sono i primi giorni del nuovo anno e, come spesso accade, tutti nutrono l’aspettativa di vivere un anno felice.
Non voglio ripetere che in tanti sbagliano poiché ciò che cercano è la serenità e non la felicità, ma desidero rimarcare che il periodo successivo di queste aspettative è la primavera.
Un qualcosa di ricorrente che ci fa smarrire ciò che abbiamo, la bellezza vicina e quanto di piacevole viviamo senza farci caso.
Felicità è diventata una parola d’ordine in questi giorni: la leggiamo su libri e quotidiani, la ritroviamo nelle campagne pubblicitarie, ma non riusciamo a trovarla nella nostra vita.
Proviamo a vivere una vita non nostra e cerchiamo di acquistare il prodotto che ci appaghi, ma continuiamo a leggere della guerra, degli strascichi della pandemia, dei problemi dell’economia e vivere i problemi sul lavoro, quelli sulla salute e i non meno determinanti come la scadenza delle bollette.
Non ascoltiamo più la musica perché attendiamo la buona novella al radiogiornale, cerchiamo la soddisfazione sul lavoro (spesso con la speranza di un aumento) e cerchiamo il famoso primario che possa metter fine alla nostra emicrania.
In sintesi bramiamo a ricompense ed incentivi che ci portino ad acquistare ciò che probabilmente non ci serve e ricadere nell’oscurità, senza renderci conto che la nostra “ricerca” della felicità si sta ritorcendo contro.
Il nuovo anno offre a tutti noi nuove opportunità per lasciare che la felicità accada senza preoccuparsene. In altre parole, il 2023 può essere l’inizio di tempi migliori se lasciamo che la felicità ne derivi (in modo autotrascendente) piuttosto che cercare di inseguirla .
Quindi smettiamo di cercare la felicità ed iniziamo invece a cercare il significato della serenità in ciò che ci circonda ed abbiamo già a portata di mano.
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Pubblicato il gennaio 13, 2023 su riflessioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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