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Investire nell’arte

Il sistema dell’arte, inteso come l’insieme di istituzioni, gallerie, musei, artisti, collezionisti e mercato dell’arte, è in costante evoluzione. La sua capacità di riflettere il mondo in cui viviamo dipende da come gli attori coinvolti interpretano e rispondono alle sfide e ai cambiamenti della Società.
Per questo ho pensato di leggere, anche se non subito, lo speciale de “Il sole 24 ore” dal titolo: “Investire nell’arte”.
Sette capitoli che mi permetteranno di ampliare la mia visione e la mia conoscenza. Lo consiglio a chi legge questo post.

Empatia ed intelligenza artificiale

Nell’ultimo periodo, i chatbot sono diventati sempre più popolari come mezzo per interagire con i clienti e fornire un servizio clienti. Ma se potessero fare di più che rispondere a semplici domande? E se potessero anche offrire empatia e comprensione? Questa è l’idea alla base dell’empatia fornita da Chatbot, progettata per migliorare l’umore e creare una forte alleanza di lavoro tra l’utente e l’interfaccia AI.
Ho letto su questo argomento il parere dello Psicologo Scott Glassman e riporto a seguire le mie impressioni.
L’empatia fornita dai chatbot può assumere molte forme a seconda del contesto di ogni conversazione. Ad esempio, può comportare l’offerta di parole di incoraggiamento in situazioni difficili o la convalida quando qualcuno si sente giù. Può anche includere tecniche di ascolto attivo come porre domande aperte che incoraggiano un ulteriore dialogo o ripetere ciò che è stato detto per motivi di chiarezza. Oltre a queste funzionalità, modelli di intelligenza artificiale di grandi dimensioni come ChatGPT sono ora in grado di dedurre il significato dalle dichiarazioni degli utenti al fine di comprendere meglio il loro stato emotivo e offrire risposte appropriate di conseguenza, cosa che i chatbot tradizionali non possono ancora fare a causa del livello di complessità richiesto da questo tipo di processo di incarico.
I potenziali vantaggi associati all’utilizzo dell’empatia fornita dai chatbot sono numerosi; non solo aiuta a costruire la fiducia tra gli esseri umani che interagiscono con le macchine, ma è stato dimostrato attraverso studi di ricerca condotti dai ricercatori della Stanford University che “chattare con un robot di intelligenza artificiale ha migliorato il senso di connessione delle persone anche se non c’era una persona reale coinvolta”. Ciò significa che l’utilizzo di robot empatici può effettivamente far sentire le persone meno sole consentendo loro di accedere ai sistemi di supporto senza avere alcuna interazione umana, qualcosa di particolarmente utile nei periodi in cui è necessario prendere in considerazione le misure di allontanamento fisico (come quelle imposte a causa del COVID19).
Nonostante questi risultati promettenti, tuttavia, la crescita non regolamentata delle capacità di intelligenza artificiale rende cruciale il contributo degli psicologi prima di implementare nuove tecnologie, in modo che gli utenti non finiscano per sentirsi sopraffatti o confusi su come utilizzarli al meglio, soprattutto perché molte applicazioni attuali mancano di una regolamentazione adeguata per quanto riguarda gli standard di protezione dei dati . Pertanto, i professionisti della salute mentale dovrebbero sempre svolgere un ruolo importante nella progettazione di nuovi prodotti che coinvolgono la tecnologia di apprendimento automatico. Finché manterremo le misure di sicurezza sotto controllo, l’utilizzo di agenti conversazionali alimentati da algoritmi di elaborazione del linguaggio naturale sarà un passo avanti verso l’assicurarsi che tutti si sentano ascoltati indipendentemente dalle circostanze, portandoci infine a creare società più inclusive per tutti i soggetti coinvolti.

Oggi su “ll Venerdì”

Oggi su “Il Venerdì” un’inchiesta di Riccardo Staglianò e Jaime D’Alessandro sull’intelligenza artificiale, mentre il dibattito sul suo utilizzo è in corso e molti già la usano.

Il nostro nuovo momento prometeico

Il 21 marzo di quest’anno è stato pubblicato sul The New York Times un interessante articolo scritto da Thomas Lauren Friedman, saggista e editorialista statunitense, su ChatGPT.
L’articolo di Thomas Lauren Friedman descrive l’impressionante avanzamento dell’intelligenza artificiale, in particolare del chatbot GPT-4 sviluppato da OpenAI. Craig Mundie, ex responsabile della ricerca e della strategia di Microsoft, ha mostrato a Friedman come GPT-4 fosse in grado di sintetizzare informazioni in diverse lingue e stili, dimostrando un’originalità sorprendente. Friedman sottolinea che stiamo entrando in una nuova era prometeica, in cui la tecnologia sta accelerando a un ritmo incredibile, e stiamo assistendo alla diffusione dell’IA in quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana. Questa nuova era, in cui più persone hanno accesso a strumenti sempre più potenti e a basso costo, presenta grandi opportunità per risolvere problemi difficili come il cambiamento climatico o la scoperta di nuove cure per le malattie. Tuttavia, l’articolo avverte anche sulla necessità di considerare gli effetti negativi della tecnologia sulla società e sulla necessità di regolamentarne l’uso in modo etico e responsabile.

Salgado, grande fotografo e grande uomo

Una splendida intervista a tutto campo di Michele Smargiassi a Sebastião Salgado nell’ultimo numero di marzo 2023 de “Il venerdì di Repubblica” che suggerisco di leggere.
Il grande fotografo, nella fattoria brasiliana in cui sognava di diventare pilota d’aereo, racconta il suo giro del mondo in ottant’anni e sottolinea come nel 1970, in piena maturità, ha compreso che la fotografia gli permetteva di materializzare ciò che riteneva importante.
Nell’immagine a corredo la copertina del settimanale.

È l’uomo che prende le decisioni

Nel n° 503 di Airone (marzo 2023), periodico edito da Cairo Editore, in 8 pagine Emanuele Vescovo approfondisce un argomento, quello sull’intelligenza artificiale, in modo dettagliato, partendo da cos’è IA, dei suoi attuali limiti e dei servizi attualmente in uso.
Un servizio ben curato che consiglio di leggere.
Personalmente ritengo che ChatGPT è un sistema di comunicazione avanzato che utilizza l’intelligenza artificiale per fornire risposte ai suoi utenti in modo naturale e intelligente. Tuttavia, non è corretto dire che ChatGPT o altri sistemi simili possono sostituire completamente l’uomo.
Mentre l’IA sta diventando sempre più sofisticata, ci sono ancora alcune cose che solo gli esseri umani possono fare.
Ad esempio, l’essere umano ha la capacità di empatizzare e comprendere le emozioni degli altri, prendere decisioni basate su valori e sensibilità, e generare nuove idee e innovazioni.
Inoltre, la tecnologia dell’IA è ancora in fase di sviluppo e ci sono ancora molte limitazioni nella sua capacità di apprendimento e comprensione.
Ad esempio, può avere difficoltà a comprendere il contesto sociale e culturale, a interpretare l’ironia e il sarcasmo, ea rispondere alle situazioni impreviste.
In sostanza, l’IA e le macchine possono essere utilizzate per migliorare la nostra vita quotidiana e semplificare i compiti più ripetitivi e noiosi. Tuttavia, l’uomo ha ancora un ruolo essenziale nel prendere decisioni importanti e nell’affrontare le complesse sfide della vita.
Nell’immagine a corredo del post è raffigurata la copertina del magazine su alcune pagine sfocate per evitare la violazione del copyright, dopo l’introduzione ho espresso le mie considerazioni personali non legate al magazine che tratta l’argomento.

L’uovo cosmico su Freedom

Leggo con piacere “Freedom”, il magazine derivato dal programma di divulgazione di Roberto Giacobbo, ricco di notizie che mi attraggono.
Nell’ultimo numero che sto leggendo (il 37 di marzo 2023) mi sta affascinando il reportage di Cinzia D. Leone che, oltre a lodare la nota abilità pasticcera italiana nel creare quei gusti di cioccolato che fanno gola a bambini ed adulti, illustra ai lettori tradizioni e miti.
Un servizio che consiglio di leggere.
Nell’immagine a corredo del post ho voluto realizzare la mia personale interpretazione dell’uovo cosmico.

Uno speciale interessante su “Il sole 24 ore”

Nei sogni della nostra infanzia abbiamo sempre sperato che nel nostro futuro ci potesseessere un robot al nostro servizio.
La desideravamo proprio l’intelligenza artificiale!
Poi, nel 1998, è arrivato Deep Blue che ha sconfitto Garry Kasparov a scacchi ed abbiamo cominciato a temere che l’arrivo dell’intelligenza artificiale facesse fuori il genere umano.
Gli applausi son tornati nel 2014, anno in cui Amazon lancia Alexa, assistente virtuale con interfaccia vocale e funzionalità diverse.
Dopo aver esultato sono riapparsi i nostri timori in caso di eventi bellici.
C’è tanto dibattito sull’AI e lo speciale de “Il sole 24 ore” può aiutarci a comprendere meglio.
Questi gli argomenti trattati (riporto i titoli):
Il valore vero di una tecnologia che rivoluzionerà le nostre vite
Un mercato a crescita esponenziale (anche in Italia)
La rivoluzione di cui tutti parlano: l’intelligenza artificiale generativa
Le conseguenze (e le paure) per il lavoro e la formazione
Dall’auto autonoma all’internet, applicazioni tutte da scoprire
Tra rischi e diritti alla ricerca di regole condivise
Un glossario per orientarsi nel complesso mondo dell’Al

Il piacere di leggere “giovane” sull’intelligenza artificiale

Da poco sono interessato all’Intelligenza Artificiale (AI), in quanto sono sempre alla ricerca di modi per rimanere aggiornato con gli ultimi progressi e sviluppi (anche se, a volte, temo di allenare troppo il mio cervello “diversamente giovane”).
Oltre all’ascolto di personaggi quotati, mi piace leggere le riviste rivolte ai giovani in modo da allinearmi ai loro gusti per saperne di più su questo campo in rapida crescita.
Leggo questi articoli con piacere in quanto offrono informazioni su nuove entusiasmanti tecnologie, come i sistemi di riconoscimento facciale, le auto a guida autonoma, i chatbot e altre forme di automazione. Evidenziano anche le potenziali applicazioni dell’IA in vari settori come l’assistenza sanitaria, fornendo ai lettori preziose conoscenze.
È stimolante vedere quanta strada abbiamo fatto da quando i primi computer sono stati inventati più di 70 anni fa!
La parte migliore della lettura di queste riviste è che ho accesso a cosa ci aspetta per questa tecnologia in futuro, il che mi fornisce preziose informazioni su dove stanno andando le cose ! Inoltre, molte pubblicazioni presentano storie di persone comuni che sono state influenzate dai progressi resi possibili dall’intelligenza artificiale, fornendo esempi di vita reale del suo impatto sulle diverse culture del mondo di oggi.
Nel complesso, leggere riviste dedicate specificamente a un pubblico più giovane è per me un’esperienza incredibilmente gratificante; non solo ottengo una maggiore comprensione di questo affascinante campo, ma allo stesso tempo divento anche più istruito su questioni chiave ad esso correlate!
Nell’immagine a corredo del post ho inserito l’ultima mia lettura su “Focus Junior” (ovviamente le pagine sono state sfocate per non incorrere nella violazione del copyright).
Il mio post non contiene informazioni tratte da questo fantastico magazine per i giovani.

Sprea, abbonamenti rinnovati

È vero, sto leggendo meno; ma è una conclusione alla quale ero già arrivato: da “diversamente giovane” fai le stesse cose di quando eri giovane, ma più lentamente.
E se leggo più lentamente non posso leggere quanto leggevo prima. Ho deciso quindi di ridurre i miei abbonamenti, ma non potevo rinunciare a “Il Fotografo” e “Nikon Photography”, due magazine della Sprea.
Adesso mi reco a leggere “Il ritratto” che è il tema dell’ultimo numero ricevuto.