Archivio mensile:luglio 2021

Skylum Luminar AI

L’editing, a mio parere, è una parte essenziale del processo di creazione dell’immagine che non può essere ignorato (anche se tanti sostengono che è una mistificazione della foto).
Anche se l’argomento è stato trattato da altri su vari canali, in questo periodo se ne sta parlando molto sui magazine internazionali di valore. Di cosa? Di Skylum Luminar AI, il software di editing che rompe gli schemi rendendo la post produzione professionale e realizzabile da tutti.
L’interfaccia utente è presentata in modo intuitivo così non fare avvertire particolari difficoltà. Il flusso di lavoro non poteva essere più semplice, con i comandi divisi in quattro schede a tema per eseguire attività specifiche.
Il Catalogo permette di selezionare e valutare le immagini; i modelli forniscono stili con un clic ed effetti per rappresentare da punto di partenza per ulteriori editing. Con modifica è possibile eseguire una vasta gamma di compiti, dal contrasto ed il bilanciamento del bianco al cielo che cambia.
Lavorando attraverso queste schede sarà tutto più semplice e si potranno elaborare le immagini senza sforzo ed in pochi minuti.
Luminar AI è disponibile per sia macOS che per Windows con la scelta di una o due licenze per computer.

La serenità ed il benessere

Con due dei miei ultimi scatti, “Profumi d’alba nello Stretto” e “Poco lontano da casa“, ho voluto rappresentare in foto la serenità raggiunta e quella che esiste, ma non sempre può rientrare nei possibili obiettivi.
Tenersi distante da ciò che mette di cattivo umore per tenere alto l’umore ed il benessere non significa isolarsi da tutti, ma esser grati a ciò che la vita ci ha dato ed aver fiducia nelle proprie capacità anche se ridimensionate dagli eventi.
Con “Profumi d’alba nello Stretto” mostro uno scorcio dello Stretto di Messina e, pur immortalando un paesaggio comune ai locali e spesso visto sui social, ho desiderato mostrare ciò che mi dona energia: il poterlo vedere, la possibilità di immergermi nelle sue acque ricche di correnti (da cui nacque il mito di Scilla e Cariddi), il poter apprezzare i profumi vari spinti dal vento e il poter ascoltare il linguaggio mistico del canto degli uccelli.
Con “Poco lontano da casa“, invece, ho mostrato uno scorcio della Sicilia raggiungibile soltanto via mare (con le difficoltà rappresentate dagli scogli) o via parete (con abilità da scalatore non possedute da tutti); una bellezza che esiste, si può ammirare, ma non è per tutti avvicinarsi. Io, ovviamente, sono tra coloro che non possono raggiungerla per sdraiarsi sulle sue spiagge incontaminate, ma questo non significa che non posso trarre piacere nell’ammirarla, gradire la bellezza dell’ambiente e provare piacere a scattare una foto.
Da recenti studi di Goodman e Kashdan emerge che il benessere umano è uno degli obiettivi più importanti della scienza psicologica in quanto la maggior parte degli umani vuole sentirsi bene.
Purtroppo ancora in tanti riducono il benessere alla semplice assenza di malattie gravi non considerando i fattori psicologici e ambientali che influenzano una persona.
È chiaro che il “cammino verso la serenità” è influenzato dalla percezione del nostro benessere che a sua volta potrebbe condizionato dalla calo di uno degli elementi che lo influenzano.
Ricordo ai visitatori del mio blog che il post è l’estratto di un cammino legato ad approfondimenti personali e non la divulgazione scientifica dell’argomento.

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Iniezione di vitalità

È stata una iniezione di vitalità la mostra “Dalla pittura alla fotografia: luoghi, volti e colori del paesaggio siciliano” promossa dal club fotografico “Iperfocale” col patrocinio dell’assessorato comunale ai Beni culturali di Milazzo.
La collettiva, visitabile sino al 31 luglio, ospita le foto di oltre quaranta fotografi che con le loro immagini hanno creato un percorso visivo che percorre le varie sfaccettature del patrimonio culturale, geografico e naturalistico della Sicilia, bellezze che ci circondano e che spesso noi non “vediamo” per i nostri ritmi veloci di vita.
Per me il percorso della mostra è stato piacevole oltre che dalla compagnia dell’amico fraterno Nicola Vaiana (nella foto a corredo del post) per le opere di alcuni amici che non riesco a incontrare da tempo e per altri meravigliosi lavori di artisti che espongono.
Questi i partecipanti alla mostra sapientemente organizzata: Pier Angelo Contessa, Mattia Riolo, Sonia Triolo, Carmelo Caputo, Giuseppe Basile, Cristofaro Giardina, Donatella Lupica, Salvatore Salmeri, Domenico Tripodo, Manuela Cascio, Alessio Magazzù, Giovanni De Pasquale, Graziella Starvaggi, Claudia Sibilla, Silvia Ripoll, Antonio Paolata, Stefania Rifici, Guido Sorano, Antonio Fiorentino, Eugenio Grillo, Pietro Tripiciano, Beatrice Libra, Roberto Ruggeri, Flavia Catena, Giosuè Galletto, Cinzia Parisi, Ivano Piret, Antonino Pelleriti, Cinzia Scolaro, Nicola Vaiana, Vittoria Cusumano, Eleonora Liuzzo, Valentino Giorgianni, Chiara Mangano, Ines Giordano, Concetta Fabio, Piero Bertè, Immacolata Pulicano, Marcella Scalia, Claudio Gullotti.
Ho raccolto in un album alcuni momenti della mia visita comprendendo con alcuni scatti i lavori di Laura Marchese, che con la pittura ed il disegno ha interpretato a suo modo la sicilianità e le opere del progetto fotografico sul linguaggio dei segni “Le barriere del suono” di Carmelo Spanò.

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Sana lettura sui paesaggi

In questo periodo cosa c’è di meglio che una bella passeggiata e qualche scatto? Qualche foto di paesaggio è un bel ricordo per la nostra mente ed un piacere di condivisione.
Anche se abbiamo a disposizione strumenti hi-tech che ci permettono di catturare il paesaggio in maniera impeccabile, dobbiamo sempre produrre il meglio di noi per ottenere immagini che emozionino davvero.
La lettura de “Il paesaggio dallo scatto alla post-produzione”, un prodotto editoriale dell’Accademia Il Fotografo diventa una piacevole lettura da collocare prima della passeggiata ed una opportunità di migliorare le nostre capacità.
Tre capitoli in 132 pagine; questi i titoli:
Cap.1 – Introduzione al paesaggio
Cap.2 – Creativi sul campo
Cap.3 – Un workflow da veri pro

Qualche consiglio per la fotografia di ritratto

Nelle mie esigue navigazioni nei social mi è capitato di vedere scatti in cui la modella appare demotivata o contrariata.
Secondo il mio modesto parere di fotoamatore questo non dovrebbe accadere se non a fronte di determinate esigenze in cui la modella deve posare per spot in cui si deve essere di malumore.
Secondo quanto letto su Gordon Parks, fotografo che ha prodotto alcune delle immagini più iconiche della carriera di Muhammad Ali sin dal periodo in cui tutti lo chiamavano ancora Cassius Clay, è indispensabile far nascere un buon rapporto con la persona fotografata e con la sua famiglia, mostrando attenzione alle problematiche manifestate e prestare attenzione a quanto riferito.
È necessario far domande, senza ledere la privacy, ed essere sicuro su quanto riferire; la battuta è valida se si rende divertente lo shooting, così come i consigli forniti sempre in forma pacata.
Chi scatta deve imparare ad essere chiaro e trasparente spiegando dove potrà essere visto lo scatto, ma soprattutto gentile e professionale.
Nell’immagine raccolgo i dieci punti fondamentali per realizzare uno shooting uniti ad uno dei miei ultimi scatti.

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Ancora imbustato

Dal divano è finito sul tavolinetto basso, ma rimane ancora nella sua busta (visibile nello scatto a corredo del post). Eppure ho atteso con ansietà l’uscita in edicola del numero 263 di agosto 2021 del magazine “Luoghi dell’infinito”, sempre ricco di argomenti di mio interesse, ma in questo mese con uno in particolare dal titolo “Un mistero chiamato Palermo”, firmato da Franco La Cecla, nel quale si parla di come il lockdown ha rivelato aspetti sorprendenti della città che i suoi forti contrasti avevano messo in ombra.
Contavo di leggere quanto scritto e fare una puntatina di qualche giorno nel nostro Capoluogo di Regione, ma questo è divenuto difficile da realizzare a causa dei nuovi focolai che stanno spuntando nell’isola.
Da qui quella demotivazione che mi sta rallentando nell’aprire quel cellophane e sta frenando anche il desiderio di leggere gli altri contenuti.
Ma verrà il momento …

Cultura e creatività

In un precedente post “Creativi si nasce?“, scritto più di un mese fa, ho ricordato che contrariamente a quanto si sosteneva in passato la creatività non è una qualità posseduta da pochi eletti, ma è influenzata da un processo di interazione tra elementi cognitivi ed affettivi. Alcuni stati d’animo, come gioia, entusiasmo e serenità, aiutano a generarla ed utilizzarla, mentre altri, come rabbia, ansia e malinconia la fanno “allontanare”.
Alla base della creatività sono presenti la fluidità, la flessibilità, l’originalità, la capacità di elaborare la presenza di elementi collegati e la sensibilità ad affrontare le difficoltà in forme nuove, senza scavare profondamente nelle soluzioni passate.
Creatività significa trovare idee nuove e indicate al raggiungimento dell’obiettivo. Viene spesso definita come l’improvvisa realizzazione di una soluzione a un problema. Si narra che il russo Dimitri Mendeleev mentre cercava di sistemare gli elementi chimici giocava a carte ed all’improvviso trovava l’idea risolutiva di come disporre gli elementi nella tavola periodica. Leonardo Da Vinci, invece, aveva studiato uccelli, vento e pipistrelli, fatto disegni e preso appunti per diversi anni prima di presentare le sue macchine volanti.
Da qui si evince che per essere creativi è necessario sviluppare anche un discreto bagaglio culturale.
In sintesi, se di sunto si può parlare, è possibile dire che l’ apertura all’esperienza , la motivazione intrinseca e l’affetto positivo sono positivamente correlati alla creatività e debbono essere incastonati nella cultura in cui cresciamo ed in un ambiente sociale che può favorirla.
Molti artisti (scrittori, compositori e artisti visivi) con scambi culturali si influenzano reciprocamente e da quanto appreso esprimono la loro creatività in modo diverso.
A corredo del post un mio scatto del 2015.

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Tornerò a scattare?

Ormai è estate inoltrata da noi, il caldo torrido proveniente dall’Africa (meteo di oggi) sta facendo da padrone e richiede una quasi costante presenza della granita o del climatizzatore.
Mi sembrano quasi lontani i ricordi di qualche anno fa, quando si attendeva l’estate per avere ventiquattro ore di opportunità fotografiche.
La creatività in questo periodo non aveva freni, dal mare ai monti, dai portrait sul bagnasciuga della spiaggia con in Tirreno sullo sfondo, alla mega sessione nei freschi boschi dei Nebrodi e delle Madonie o nei fantastici borghi della nostra regione, dai tramonti “rossi” all’astrofotografia notturna.
Era un toccasana per ricaricare le batterie dopo un anno di lavoro e mentre le nostre si caricavano quelle della fotocamera si sostituivano per proseguire il divertimento.
Si affrontavano diversi argomenti nell’ampia gamma della fotografia, dal momento in cui il sole sorgeva fino a molto dopo che era tramontato; la missione era quella di sopravvivere per poi aggiungere le fasi di fotoritocco.
Tornerà per me questo periodo?
Nell’immagine a corredo alcuni miei scatti passati.

4° Memorial “Sergio Granei”

Si disputerà a San Saba (ME), sulla spiaggia antistante l’Oasi Azzurra, dal 19 al 22 agosto 2021, il torneo amatoriale di Beach Volley 4×4 misto in collaborazione con ASD Cicloturistica Castanea e l’ASD Messina Table Soccer.
L’intero ricavato sarà devoluto in beneficienza. Maggiori informazioni si potranno ottenere chiamando i numeri 348 4127354 (ASD Cicloturistica Castanea) e 339 4408943 (ASD Messina Table Soccer).

Photosophia, un intero numero sullo sviluppo sostenibile

È online il n° 49 della rivista di Cultura e Formazione Fotografica “Photosophia”, un numero internamente dedicato al tema dello sviluppo sostenibile, in particolare alla qualità della vita ed alla sopravvivenza di tutti gli esseri viventi nel nostro pianeta.
Centosedici pagine che favoriranno la riflessione per immagini su come stiamo gestendo il nostro pianeta. Nell’immagine a corredo del post lo screenshot della copertina.